Il nostro nome è quasi un gioco di parole, con la modesta provocazione di quel piacere messo prima del dovere. Il "piacere" si riferisce ai libri che riguardano i piaceri della vita, come il viaggiare, la gastronomia, gli sport, i giochi, gli svaghi; il "dovere" richiama invece i mestieri tradizionali e le professioni.
Fino a ieri i libri legati ai piaceri della vita, come gli sport, i viaggi, la tavola e la cantina, i giochi e gli "hobbies", non entravano quasi mai nelle biblioteche "buone". E una fine anche peggiore toccava ai manuali e agli insegnamenti a stampa per mestieri carichi di segreti e di fascino come, per fare qualche esempio, quelli dell'orafo e dell'alchimista, del fabbro e del marmista.
Nel tempo siamo riusciti a rispettare in qualche modo l'idea iniziale di occuparci principalmente, anche se non esclusivamente, di libri che riguardano i piaceri e i doveri della vita. In realtà oggi nei nostri cataloghi e scaffali il "piacere" ha preso una certa prevalenza rispetto al "dovere".
La mia è una famiglia di antiquari: antiquario il papà, così come il suo fratello maggiore. Il minore, invece, è stato un grande collezionista di giocattoli, soprattutto trottole. Anche mia sorella ha un negozio di antiquariato, qui accanto.
Io invece ho iniziato a lavorare come giornalista, ma dopo qualche anno scrivevo anche di piccolo antiquariato e di collezionismo. Per gli inserti de La Stampa, per Antiquariato, Casaviva, Donna Moderna. La "Guida ai Mercatini antiquari in Italia", un Oscar Mondadori del 1987, entrò nelle classifiche di vendita, così come nel 1989, "Il mobile italiano d'antiquariato".
In quegli anni Carlo Ferrero e Maria Paleari Hennsler, della libreria antiquaria "Il Collezionista", mi insegnarono a fare il libraio antiquario. Ho seguito solo in parte la loro grande specializzazione, la gastronomia, scegliendo come primo campo di ricerca la montagna. Un terreno di gioco che amo. Maestro di sci FISI dal 1973, da tempo non esercito più.